



Il petrolio continua a calare. Le scorte sono in calo ma rimangono sempre sopra il range degli ultimi anni: 324,9 milioni di barili (-2,8 milioni di barili rispetto alla settimana scorsa). Le scorte sono più alte di 16,8 milioni di barili rispetto all’anno scorso. Il prezzo viene trainato in basso dalla crescita delle scorte dei prodotti raffinati come la benzina e la nafta. I prezzi più bassi per questi prodotti riducono i margini di guadagno per le raffinerie e quindi diminuirà la domanda per il petrolio greggio. Il crollo del petrolio dalla fine di luglio fino alla fine di settembre ha visto la perdita di quasi $18 per barile o quasi 25%. La curva delle scadenza offre un’opportunità interessante per chi crede nel picco del petrolio: il petrolio meno costoso adesso è quello per consegna nel dicembre del 2012.
Leggero rialzo per l’oro ieri dopo la decisione (in linea con le attese del mercato) di lasciare i tassi d’interesse invariati negli USA. La Fed ha indicato che alcuni rischi di inflazione rimangono e che quindi ci potrebbe essere bisogno di un altro stretto monetario più avanti. Hanno detto anche che secondo la loro analisi, le pressioni inflazionistiche dovrebbero “moderare” col tempo. Bisogna dire che il calo dei prezzi dell’energia sta aiutando molto in questo momento (anche se il tasso “core” li esclude) e potrebbe rivelare la posizione giusta quella di “stare a vedere” invece di continuare con il rialzo dei tassi. E’ altrettanto probabile che la Fed sia preoccupata per la situazione nel mercato immobiliare dove non è ancora chiaro gli effetti che avrà sull’economia in generale.
Nessun commento:
Posta un commento