domenica, ottobre 22, 2006

Le 10 principali imprese europee


Sei multinazionali svizzere nella top 100 europea

Il miglior rango tra le ditte svizzere era detenuto anche nel 2005 dalla società specializzata nel commercio di materie prime Glencore (Keystone)

Nella classifica 2005 delle 100 principali imprese europee in base al fatturato si trovano sei aziende elvetiche: Glencore, Nestlé, Novartis, Roche, ABB e Adecco.
Gli affari vanno a gonfie vele soprattutto nel settore farmaceutico: Novartis, ad esempio, ha aumentato il suo fatturato del 21%, passando dal 65esimo al 56esimo rango.
Dopo Germania, Francia e Gran Bretagna, la Svizzera figura in quarta posizione a livello europeo tra i paesi che dispongono del maggior numero di società nella classifica delle 100 più grandi aziende del continente.
Secondo i dati pubblicati nell'ultima edizione della rivista economica settimanale HandelsZeitung, anche nel 2005 Glencore, Nestlé, Novartis, Roche, ABB e Adecco si sono piazzate nell'Euro-Top 100, elaborato dalla società di consulenza aziendale Dun & Bradstreet.
Le prime sei posizioni sono rimaste invariate l'anno scorso, rispetto al 2004: la classifica europea delle aziende che hanno conseguito il maggior fatturato è guidata da due giganti del petrolio: l'olandese Shell con una cifra di affari di 259 miliardi di euro e la britannica BP con 214 miliardi.Seguono l'azienda automobilistica tedesco-americana DaimlerChrysler (149 miliardi), la compagnia petrolifera francese Total (143 miliardi) e la casa automobilista tedesca Volkswagen (95 miliardi).
Con un fatturato di 76 miliardi di euro, la ditta svizzera specializzata nel commercio di materie prime Glencore si è issata dall'ottavo al sesto rango nel 2005. La società, che ha sede nel canton Zugo, è riuscita l'anno scorso a guadagnare due posizioni, ai danni dell'azienda elettrotecnica tedesca Siemens e del gigante del commercio al dettaglio francese Carrefour.
La multinazionale del settore alimentare Nestlé ha dovuto da parte sua cedere un posto in classifica. Raggiungendo una cifra di affari di 58 miliardi di euro, l'impresa di Vevey, nel canton Vaud, è scesa dall'11esimo al 12esimo rango tra il 2004 e il 2005. Migliorano invece di alcune posizioni la loro classifica le due gemelle farmaceutiche elvetiche di Basilea: la Novartis è salita al 56esimo rango con un fatturato di 27 miliardi, mentre la Roche si è piazzata al 68esimo posto con un volume di affari di 22 miliardi.

Petrolio e Oro Scendono





L’Opec ha deciso di tagliare la produzione per 1,2 milioni di barili al giorno, più di quanto si pensava prima. I prezzi sono calati lo stesso. Uno studio recentemente ha indicato che la decisione di tagliare la produzione da parte dell’Opec hanno avuto l’effetto desiderato (nel senso che il prezzo è aumentato) il 70% delle volte. L’eccezione alla regola è quando il taglio è dovuto ad un calo della domanda che diventa poi una recessione economica. Quindi, è da tener presente che diversi esperti prevedono una recessione per il 2007 che potrebbe avere delle conseguenze gravi per il prezzo del petrolio. Un altro fattore interessante è che i produttori dell’Opec hanno smesso di produrre sopra le loro quote in questi ultimi anni. Il motivo non è sicuramente la mancanza di convenienza in termini di prezzi, ma è probabile che la loro produzione sia al limite.


Calo per il metallo giallo con i primi segni che la Corea del Nord sta cercando di diminuire le tensioni create dalla prova della sua bomba atomica. La stampa ha dato la notizia che il leader della Corea del Nord Kim Jong Il ha chiesto scusa alla Cina e ha promesso di non fare altre prove di bombe nucleari. Se così fosse, sarebbe un buon segno per la diplomazia internazionale. E’ più probabile però che la Corea del Nord sta cercando più tempo per prepararsi ad un eventuale scontro internazionale, e nel frattempo, vuole cercare di mantenere dei buoni rapporti con la Cina, perché il supporto di questo paese sarà fondamentale se le tensioni con gli USA continuano ad aumentare.

giovedì, ottobre 19, 2006

Nokia ... delude

Su STM si sente il contraccolpo dlela deludente trimestrale presentata da Nokia, il principale cliente della società italo-francese specializzata in chip per telefonini. Le azioni STM, che si erano mantenute in terreno positivo durante la prima parte della mattinata, sono scivolate in rosso e mantengono un calo dello 0,52% a 13,67 euro. Il titolo ha pero' toccato un minimo a 13,56 euro (-1,3%). Nokia ha riportato da poco i risultati del terzo tirmestre che sono apparsi inferiori alle attese in temrini di utile. L'EPS si è attestato infatti a 21 cents contro attese fissate a 22 cents. Il fatturato è invece balzato del 20% a 10,1 mld superando il consensus (9,9 mld).

mercoledì, ottobre 18, 2006

Intel - Yahoo - Motorola - Ibm

Intel: ricavi e utili trim.3 calano ma meno di atteseIntel ha reso noto di avere chiuso il terzo trimestre dell’anno con ricavi in calo del 13% a 8,74 mld di dollari e con un utile sceso a 1,3 mld dai 2 mld registrati nello stesso periodo dello scorso esercizio. L’utile per azione si è attestato a 22 centesimi (contro i 34 centesimi del terzo trimestre 2005), 21 centesimi al netto di alcune componenti straordinarie, oltre i 17-18 attesi dagli analisti. Per il quarto trimestre la società ha previsto ricavi compresi tra 9,1-9,7 miliardi (9,43 mld le stime del mercato).

Yahoo: risultati trim.3 in linea con attese, abbassate stime ricavi trim.4Yahoo ha reso noto di avere chiuso il terzo trimestre dell’esercizio con ricavi in aumento del 19% a 1,58 miliardi di dollari. Il dato, seppur in crescita, ha evidenziato un rallentamento rispetto al +26% del trimestre precedente e al +34% dei primi tre mesi dell'anno. Al netto del pagamento delle commissioni ai partner, il fatturato si è attestato a 1,12 miliardi, in linea con le previsioni fornite e riviste al ribasso. La società ha aggiunto che il numero degli utenti unici è aumentato dell'1%. L’utile netto è diminuito del 38% a 158,5 milioni, pari a 11 centesimi per azione in linea con le attese degli analisti. Al netto di 80 milioni di oneri legati alle stock option ed escludendo altre partite straordinarie, il risultato sarebbe pari a 235 milioni (16 centesimi). Yahoo ha anche annunciato un piano di acquisto di azioni proprie del valore di 3 miliardi di dollari da portare a termine nell'arco dei prossimi 5 anni. La società ha infine abbassato le stime sui ricavi del quarto trim estre fiscale visti ora a 1,15-1,27 miliardi rispetto a previsioni pari a 1,20-1,39 miliardi.

Motorola: deludono ricavi e utili trim.3 e stime trim.4Motorola ha reso noto di avere chiuso il terzo trimestre dell’anno con ricavi in crescita del 17% a 10,6 mld di dollari e con un utile netto in calo del 45% a 968 milioni (valore che aveva beneficiato di un effetto fiscale positivo). Entrambi i dati sono inferiori alle stime degli analisti. Per il quarto trimestre la società ha previsto ricavi tra 11,8 e 12,1 miliardi contro i 12,1 miliardi attesi in media dagli analisti.

Ibm: utile terzo trimestre +47% a 2,22 mld USD, meglio di atteseIbm ha reso noto di avere chiuso il terzo trimestre dell’anno con ricavi in crescita del 5,1% a 21,53 mld di dollari e con un utile salito del 47% a 2,22 mld di dollari, oltre le stime degli analisti.

martedì, ottobre 17, 2006

Rialzo per il petrolio





Rialzo per il petrolio dopo l’annuncio che l’Opec si riunirà per decidere sul taglio di produzione già fissato in 1 milione di barili. L’Unico dubbio, come sempre con l’Opec, è se effettivamente taglieranno la produzione. Più volte nella storia questo cartello ha stabilito delle quote di produzione ma le statistiche non ufficiali hanno indicato livelli di produzione superiori. E’ probabile, secondo un noto esperto del settore, che le scorte di petrolio sono adesso vicine ai massimi e che il calo del prezzo le farà scendere. L’uscita degli speculatori dovrebbe portare il mercato più in equilibrio, ma a prezzi molto più alti di prima.

Rialzo anche per l’oro





Rialzo anche per l’oro ieri dopo la decisione durante il weekend dell’Onu di applicare delle sanzioni alla Corea del Nord. Il mercato torna vicino alla quota di $600 che per molti sarà fondamentale per vedere una continuazione del rialzo per il metallo giallo.

lunedì, ottobre 16, 2006

Bca Pop Italiana: ok cda a offerta di Bco Pop Verona e Novara

Banca Popolare Italiana ha comunicato che il consiglio di amministrazione ha deliberato di accettare la proposta di fusione formulata dal Banco Popolare di Verona e Novara. L’accordo prevede la preventiva distribuzione di un dividendo straordinario di Bca Popolare Italiana agli attuali soci per complessivi 1500 milioni di euro. Il rapporto di concambio è stato individuato in 1 azione della Nuovo Gruppo per ogni azione Bco Popolare Verona e Novara e 0,43 azioni del Nuovo Gruppo per ogni titolo Bca Popolare Italiana. E’ stata ipotizzata la mancata conversione dei convertibili Bpi (a causa del prezzo “out of the money”). I warrant Bpi rimangono esercitabili al 2008. Dal progetto nascerà un nuovo Gruppo con 2183 sportelli (3° in Italia), con un totale attivo di 111 miliardi di euro, con impieghi alla clientela pari a 72 miliardi (5° in Italia), con una raccolta diretta di 73 miliardi (5° in Italia), con risparmio gestito per 48 mld (4° in Italia) e con volumi di credito al consumo (inclu dendo società collegate) di 1,8 (2° in Italia). La capitalizzazione sarà pari a 15,5 miliardi (prima delle sinergie), al quarto posto tra le banche italiane. Considerando il valore attuale delle sinergie salirebbe al terzo posto dopo Intesa-Sanpaolo e Unicredit. Le sinergie lorde previste a regime (2010) sono pari a 500 milioni di euro annui. Sono attesi minori costi per 220 milioni e 280 milioni di sinergie di ricavo.

Philips: ricavi e utili terzo trimestre deludono le attese

Philips Electronics ha reso noto di avere chiuso il terzo trimestre dell’anno con ricavi pari a 6,31 miliardi di euro, in calo rispetto ai 7,62 mld del corrispondente periodo dello scorso anno. L’utile netto si è attestato a 4,24 mld, in forte aumento rispetto agli 1,43 mld registrati nel terzo trimestre del 2005 grazie alla plusvalenza realizzata dalla cessione della divisione semiconduttori. Entrambi i dati hanno deluso le attese degli analisti.

giovedì, ottobre 05, 2006

Così l'indulto salverà i "furbetti"

Gli effetti della nuova norma sulle eventuali condanne ai manager

Da Fazio a Fiorani, da Consorte a Ricucci, ma anche Tanzi, Geronzi e Cragnotti

Niente carcere per gli scandali finanziari

Così l'indulto salverà i "furbetti" Niente carcere per gli scandali finanziari "

MILANO - L'indulto? Un affare d'oro, per chi di affari se ne intende. Finanzieri, banchieri, immobiliaristi. Indagati alcuni, imputati altri, per tutte le possibili combinazioni di reati economico-finanziari. Per semplicità: i "furbetti del quartierino". Fazio, Fiorani, Consorte, Ricucci. Ma anche Tanzi, Geronzi, Cragnotti. Per loro i tre anni di sconto di pena previsti dall'indulto hanno il sapore della certezza della libertà. Fatti due conti, la nuova legge aiuterà tutti loro, in caso di eventuale condanna, a fare pochi o nessun giorno di carcere perché l'indulto - che copre tutti i reati commessi entro il 2 maggio scorso - "abbuona" di fatto sei, e non tre, anni di carcere, grazie alla possibilità di accedere prima del tempo all'affidamento ai servizi sociali e, in generale, alle misure alternative. Basta sfogliare il Codice penale per rendersi conto che le eventuali condanne più alte - che potrebbero aggirarsi sui dieci anni - saranno comunque ridotte sensibilmente. Considerando quanti chiederanno il giudizio abbreviato (con lo sconto di un terzo della pena) e che alcuni di loro hanno problemi di salute e di età, il gioco è fatto. Da ultimo, non va dimenticato che molte di queste indagini arriveranno a processo per il rotto della cuffia, grazie alla legge ex Cirielli, che riduce i tempi di prescrizione. Eccessivo parlare di colpo di spugna, obiettano gli avvocati. Ma che gli effetti della nuova legge servano anche ai protagonisti di tutti gli ultimi scandali bancari è indubbio. In caso di condanna la mano al portafogli, per risarcire le parti civili, dovranno mettercela comunque, perché l'indulto su questo non ha effetti. Ma i tempi saranno lunghi e le vittime dovranno pazientare anni. Così, resteranno in piedi anche le pene accessorie, come l'interdizione dai pubblici uffici.
Gli esempi si sprecano, solo fermandosi ai nomi che hanno riempito le cronache giudiziarie recenti. L'ex governatore di Bankitalia Antonio Fazio è indagato a Milano per aggiotaggio (pena massima sei anni) e a Roma per abuso d'ufficio (da sei mesi a tre anni). Indagini ancora aperte e collegate, perché l'inchiesta è sempre quella sulla fallita scalata di Bpi all'Antonveneta. Se Fazio dovesse essere processato e condannato al massimo della pena, grazie all'indulto la vedrebbe ridotta a metà. Per i suoi legali sarebbe facile ottenere l'affidamento ai servizi sociali. Per Calisto Tanzi il discorso è di poco diverso. L'ex patron della Parmalat, per motivi di salute e di età, difficilmente finirebbe in carcere, nonostante le accuse pesantissime. Ma l'indulto potrebbe fargli "saltare" o ridurre anche gli arresti domiciliari. Non ha problemi di età, invece, Gianpiero Fiorani, l'ad disarcionato della Bpi. L'inchiesta milanese è vicina alla chiusura: Fiorani è iscritto nel registro degli indagati per associazione a delinquere, aggiotaggio e riciclaggio. Anche per lui un calcolo, per quanto approssimativo, dovrebbe tenere conto di sei mesi di custodia preventiva (tra carcere e domiciliari) già scontati, dei tre anni dell'indulto e dei tre in cui utilizzare il "bonus" delle misure alternative. Questo vuol dire che anche a Fiorani (come al suo braccio destro Gianfranco Boni) rimarrebbe poco o nulla da scontare in carcere, almeno per quanto riguarda quel filone (perché, ovviamente, l'indulto si applica una volta sola, e non per ogni condanna). Forse, alla fine, chi rischia di più è Sergio Cragnotti, ex patron della Cirio. Lo scandalo dei bond argentini ha coinvolto migliaia di risparmiatori e fatto da apripista tra le indagini economico-finanziarie degli ultimi anni. Per il finanziere si è già aperta l'udienza preliminare per il crac Cirio, a Roma: la bancarotta fraudolenta - che è solo uno dei reati contestati - prevede condanne fino a dieci anni. Ma anche per lui, lo sconto dei tre anni per l'indulto, una volta arrivati in appello, potrebbe automaticamente far scendere la sua pena fino ai fatidici tre anni. Oltre i quali resta solo l'affidamento ai servizi sociali. Che di fatto vuol dire la libertà.

Addio a Riccardo Pazzaglia ...




Addio a Riccardo Pazzaglia - protagonista del salotto di Arbore

E' morto a Roma all'età di 80 anni. Domani i funerali in forma privata. Regista, attore, scrittore, divenne popolare con "Quelli della notte"


ROMA - Riccardo Pazzaglia se ne è andato in silenzio da vecchio signore napoletano quale era, così come aveva vissuto. E' morto oggi a Roma all'età di 80 anni e i funerali, per volere della famiglia, si svolgeranno domani in forma strettamente privata.

Scrittore, attore, regista e conduttore radiofonico era nato a Napoli nel 1926 e, probabilmente, sarebbe rimasto sempre dietro le quinte del palcoscenico se non fosse stato per Quelli della notte, trasmissione televisiva che lo catapultò in una improvvisa e inaspettata notorietà.

Era il 1985, il programma firmato da Renzo Arbore per la Rai divenne subito un cult cambiando per sempre il rapporto tra l'elettrodomestico più diffuso e i telespettatori. Lui, in quel calderone colorato, chiassoso e decisamente surreale, divenne personaggio proprio per quel suo modo elegante e sommesso di porgere le battute che, non a caso, entrarono fulminee nel gergo degli italiani. Aveva il compito di "alzare il livello della trasmissione", ovvero di riportare - o fingere di farlo, che era lo stesso - la banda volutamente scalcinata messa insieme da Arbore all'altezza di una tv dalle aspirazioni colte.

Un compito surreale - almeno quanto il programma - che svolgeva in modo adorabile, quasi in silenzio, riuscendo a imporre il proprio nonsense sul caos generale, senza alzare mai la voce. Lo aiutava sicuramente il fisico rotondetto e l'occhiale di chi aveva studiato. Ma anche quell'aria da "vecchio signore" assolutamente fuori registro rispetto al resto dello spettacolo.

Non a caso, il suo, era il ruolo del filosofo che a notte fonda si interroga sul senso della vita, sul chi siamo e da dove veniamo tentando di confutare con caparbietà la teoria del "brodo primordiale".

Arbore oggi lo ricorda così: "Era un grande uomo di idee, mai banale, che cercava sempre il diverso: basti pensare che le sue simpatie politiche andavano ai Borboni. Era l'antesignano di un umorismo raffinato, leggero e pulito".

Terminata la felice parentesi televisiva - Pazzaglia non parteciperà, tre anni dopo, all'altro grande contenitore arboriano Indietro tutta - il filosofo torna nell'ombra, evitando di sfarinarsi in comparsate e ospitate.

Pazzaglia è stato un regista eclettico anche se non felicissimo. Di lui si ricordano Separati in casa realizzato nell'87 sull'onda del successo televisivo insieme a Simona Marchini, tratto dal suo libro omonimo; L'onorata società (1961) con Franco Franchi, Ciccio Ingrassia, Vittorio De Sica e Domenico Modugno cui seguì nel '65 La fabbrica dei soldi con Aldo Giuffrè, Carlo Croccolo e Marisa Merlini. Da attore ha interpretato quasi tutti i film di Luciano De Crescenzo, da Croce e delizia a 32 Dicembre e Il mistero di Bellavista.

Soprattutto è stato autore di testi melodici memorabili. Racconta sempre Arbore che tra i motivi di stima verso Pazzaglia c'era proprio "il suo essere un grande autore di canzoni, in particolare per Domenico Modugno, con il quale aveva una grande intesa. Scrisse brani come Sole, sole, sole, Lazzarella, Io, mammata e tu, Meraviglioso".

(4 ottobre 2006)

domenica, ottobre 01, 2006

Rialzo del petrolio






Rialzo per il petrolio dopo l’annuncio da parte di Venezuela e Nigeria che taglieranno la loro produzione per 170.000 barili al giorno già da sabato. Il taglio è pari al 7% circa della produzione OPEC.

Leggero ribasso per l’oro ieri dopo un’indicazione che l’inflazione potrebbe essere in aumento. Il tasso “core” dell’aumento delle spese per i consumi personali è stato in aumento del 2,5% ad agosto rispetto ad un anno fa. Questo aumento è stato il più grande degli ultimi 11 anni.