lunedì, luglio 31, 2006

ROVERARO ... SEQUESTRO a scopo di estorsione


MILANO, venerdì 14 luglio 2006

Si sta rafforzando tra gli inquirenti e gli investigatori milanesi l’ipotesi che Gianmario Roveraro, il finanziere scomparso mercoledi’ scorso a Milano, sia stato rapito a scopo di estorsione.

L’ipotesi del sequestro, da quanto e’ filtrato in ambienti giudiziari, sta prendendo sempre piu’ corpo e piu’ passano le ore piu’ si indeboliscono le altre ipotesi come quella di una fuga volontaria, oppure che dietro il rapimento ci possa essere un affare finito male. Intanto in Procura e’ in corso un incontro tra i Pm Alberto Nobili e Mario Venditti, titolari del fascicolo sul sequestro, e i vertici dei carabinieri di Milano.

ROVERARO: ULTIMA TELEFONATA "SONO ALL'ESTERO PER LAVORO"

Fonti qualificate riferiscono che il finanziere Gianmario Roveraro avrebbe telefonato a sua moglie, mercoledi' sera, dopo la riunione dell'Opus Dei alla quale e' stato visto per l'ultima volta, dicendo di trovarsi all'estero (verosimilmente in Austria) e di dover sbrigare alcune faccende di lavoro prima di fare ritorno a casa. Le stesse fonti rivelano che nella giornata di giovedi', con tutta probabilita' nella mattinata, prima che la moglie ne denunciasse la scomparsa, Roveraro avrebbe richiesto a una delle sue societa' la movimentazione di circa 1milione di euro, con modalita' che i suoi stessi collaboratori dicono essere state anomale. A quanto si e' potuto ricostruire, questa somma di denaro sarebbe potuta servire per rimediare a un affare andato male. I soldi non sarebbero poi giunti a destinazione. Oggi il Gip, Guido Salvini ha firmato un provvedimento d'urgenza col quale vengono sequestrate tutte le societa' riconducibili a Roveraro e il suo patrimonio liquido. (AGI)

Roveraro : Banchiere ...

MILANO, giovedì 13 luglio 2006

Gianmario Roveraro, ex banchiere 70enne, e’ scomparso da alcuni giorni. La notizia e’ stata confermata dai carabinieri, ai quali i familiari hanno presentato denuncia di scomparsa: il caso e’ trattato dagli investigatori come sequestro di persona, anche se non vi sarebbero fino a questo momento elementi tali da avvalorare questa ipotesi.

La notizia della scomparsa dell'ex-manager, fino a pochi mesi fa a capo di un noto istituto di credito, è stata pubblicata stamani dal quotidiano Avvenire, riferendo anche che il pm Alberto Nobili ha disposto il blocco dei beni di famiglia. Roveraro non da’ piu’ notizie di se’ da giovedi’ della scorsa settimana. Due giorni dopo i familiari ne hanno denunciato la scomparsa ai carabinieri. A loro giudizio, non ci sarebbero stati motivi per un allontanamento volontario. Gianmario Roveraro e’ stato coinvolto nell’inchiesta della magistratura di Parma sul crac Parmalat.

Roveraro, nativo di Albenga, abita a Milano con la moglie. Ha tre figli. Mercoledi’ sera della scorsa settimana e’ uscito a piedi da casa per partecipare a un incontro pubblico, di carattere culturale, organizzato dall’ Opus Dei, da cui non e’ piu’ tornato. La moglie lo ha atteso per tutta la notte e poi ha avvisato il legale di fiducia, l’avvocato Domenico Contestabile. E’ stato l’avvocato a mettersi in contatto con i carabinieri di Milano. Quando e’ uscito di casa, il finanziere aveva con se’ il telefono cellulare, da cui pero’ non ha mai risposto. L’apparecchio, anzi, risulta staccato. Roveraro svolge ancora l’attivita’ di consulente finanziario, ed e’ socio di una immobiliare con sede in piazzetta Liberty, a pochi passi da piazza del Duomo. Finora non sono giunte richieste di riscatto, hanno precisato i carabinieri, ne’ sono stati segnalati movimenti sui suoi conti correnti. Sulla vicenda, che secondo gli investigatori e’ ”fuorviante” definire sequestro di persona, la Procura ha imposto il silenzio stampa.

Gianmario Roveraro ha fondato nel 1987 la finanziaria Akros, poi passata nel 1998 assieme alla controllata Banca Akros al gruppo Bipop. Quell’anno stesso la banca e’ finita sotto la Popolare di Milano cui fa tutt’ora capo.

Laureato in economia, cattolico rigoroso con tre figli, il manager ha iniziato l’attivita’ professionale nel 1961 presso La Centrale, per passare allo studio di agenti di cambio Foglia-Albertini, e quindi a Roma alla Italfinanziaria. Nel 1972 rientra a Milano con la Sade, ma la svolta professionale arriva due anni dopo con la nomina ad amministratore delegato della Sige, Societa’ italiana per imprese e gestione, braccio operativo dell’Imi, all’epoca unica antagonista nel merchant banking di Mediobanca. E’ li’ che nella rigida discrezione che lo contraddistingue tesse alcune delle trame piu’ significative dell’alta finanza di quegli anni. Fu tra l’altro la Sige, la banca d’affari utilizzata nel 1986 da Raul Gardini e dal gruppo Ferruzzi per scalare Montedison. E pochi anni dopo (1990) fu la Akros di Roveraro a organizzare la quotazione in Borsa della Parmalat di
Calisto Tanzi con una complessa operazione che, stando alle ultime ricostruzioni processuali, fini’ per salvare una prima volta le sorti del gruppo i Collecchio.

Roveraro ha anche un passato dell’atletica, come campione e primatista italiano nel salto in alto, primo tra gli italiani a superare i due metri, e atleta olimpico a Melbourne nel 1956.

venerdì, luglio 14, 2006

Petrolio ancora MASSIMI .....






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Il petrolio spinge verso nuovi massimi con le tensioni nel mondo: dall’Israele all’Iran, la Corea del Nord e la Nigeria. La Barclays Capital poi ha deciso di lanciare un’ETN (Exchange Traded Note) che avrà la sigla “OIL” e il petrolio come parametro di riferimento.

mercoledì, luglio 12, 2006

Lippi lascia .... la nazionale .... GRAZIE




........ Dai difficili rapporti con la stampa alla delusione per i politici
... Da Coverciano a Berlino, i 50 giorni più lunghi di Marcello Lippi
... Bravo, bravissimo, irascibile
... le sue vittorie come una parentesi

... Gli attacchi personali e i dubbi sul figlio Davide i dolori più grandi

...... Alla fine sbottò: "Allora faccio lo stronzo anch'io, tanto è questione di poco" ........


Ora si può dire. Le vittorie sono state delle parentesi di sorriso in un lungo tempo di rabbia e insofferenza. Anche l'ultima, la più importante, quella di domenica notte nella finale di Berlino, rimarrà per sempre nei ricordi e nel cuore del ct azzurro, ma resta comunque una parentesi che si è richiusa subito per lasciare spazio all'orgoglio ferito.

Marcello Lippi lascia la Nazionale e si capisce una volta per tutte come ha vissuto i due mesi più straordinari e difficili della carriera. Nel suo comunicato d'addio non c'è traccia di polemica, solo ringraziamenti, ma per lui aveva parlato ieri Gigi Riva, il team manager della spedizione italiana ai Mondiali di Germania. "Lippi ha sofferto, ha patito, ha vissuto situazioni ingiuste, molto probabilmente farà valutazioni su quello che ha passato - ricordava l'ex campione - Adesso siamo tutti per strada, ci sono autorità ovunque, gente che a Coverciano non abbiamo visto o visto poco". Capire con chi ce l'avesse non è difficile.
Sicuramente non con il commissario straordinario della Federcalcio Guido Rossi, che gli ha rinnovato piena e incondizionata fiducia nel momento più difficile, quando da molte autorevoli tribune gli si chiedeva di farsi da parte per ragioni di opportunità. Era lunedì 22 maggio, la Nazionale si era appena radunata a Coverciano, e ogni giorno dalle procure di mezza Italia arrivavano notizie inquietanti. Lippi il venerdì prima si era dovuto presentare ai magistrati di Roma per spiegare di non aver mai favorito gli interessi della Gea o di Luciano Moggi nel decidere le convocazioni in azzurro.

Ma il problema non era solo quello. Il ct, al di là dei sospetti per l'anomalo ruolo di papà di Davide, uno degli associati alla società di procuratori finita sotto inchiesta per "concorrenza illecita con minacce e violenza", era pur sempre l'allenatore degli anni d'oro di Moggi e Giraudo e della Juventus finita sotto processo per doping. Nei giorni in cui si parlava di sistema calcio marcio, gli si faceva notare che a suo tempo al moralizzatore Zeman aveva detto: "Non si può far parte di un sistema e criticarlo".
In quei giorni Rossi mise la mano sul fuoco per lui, coprendogli le spalle. Fiducia poi rinnovata non dopo, ma prima, della delicata partita contro l'Ucraina, con una scelta di tempi che il ct non ha potuto non apprezzare. Non tutti hanno avuto però lo stesso atteggiamento. Come non individuare tra le persone che secondo Riva "a Coverciano si sono viste poco", Giovanna Melandri? Il ministro fu protagonista, prima di diventare nelle ultime settimane un fan scatenata della Nazionale, solo di una visita lampo sotto un acquazzone. E come non pensare, tra le persone che non si sono viste affatto, al presidente del Consiglio Romano Prodi e altri esponenti del governo e del modo politico?

In questo clima Lippi, abituato a difendersi attaccando, ha dovuto masticare amaro e trattenersi. La Nazionale è di tutti, non è un club privato, e con il calcio sotto processo gli atteggiamenti aggressivi che lo hanno caratterizzato negli anni della panchina bianconera, quando a coprirgli le spalle c'erano Moggi e Giraudo, non erano sostenibili. Il ct ha vissuto cinquanta giorni come una pentola a pressione e solo di tanto in tanto le guarnizioni hanno ceduto a sbuffi di vapore rabbioso.
E' accaduto quando il numero del suo cellulare è finito sui giornali regalando agli imbecilli la possibilità di insultarlo in diretta. Poi uno scatto poco gentile contro un cronista Rai dopo la prima amichevole contro la Svizzera. E poi ancora infuriato quando il vistoso bracciale donatogli dalla madre in punto di morte è stato additato a simbolo di cattivo gusto. Ma quando i nervi hanno ceduto in maniera più evidente, lasciando spazio ai sentimenti più profondi, è stato alla vigilia dell'ottavo di finale contro l'Australia.
Al mite giornalista che gli chiedeva garbatamente indicazioni utili a decifrare la formazione, Lippi rispose a muso duro: "Siete una cosa vergognosa, se dovete fare gli stronzi, allora lo faccio anch'io, tanto è questione di poco...".

All'epoca ci si interrogò su quel "questione di poco": Poco nel senso che la conferenza stampa stava per finire? Poco nel senso che Lippi temeva di uscire con l'Australia? Ora che il suo tabellino con gli azzurri si fermerà a 29 partite disputate, a 17 vittorie, 10 pareggi, due sconfitte, 44 gol fatti e 18 subiti, sappiamo a quale poco si riferisse. Ma lascia da vincitore. Arrabbiato, ma sempre vincitore.

(12 luglio 2006)

martedì, luglio 11, 2006

Serata indimenticabile .... tutti a casa a guardare la tv ......





.... il resto non conta niente, solo la vittoria in questi casi ..... rende felici.

Non è mica sempre ...Domeneque ...


....





MA VAFFFFFFFFFFFFFAANN...

Domenica 9 luglio : CAMPIONI del MONDO


Abbiamo battuto la Francia dopo i calci di rigore .......... e vai

venerdì, luglio 07, 2006

Chiuso STM ....


a 12,25 ..... uno short dell'altro giorno (22 giugno).

giovedì, luglio 06, 2006

Gol di ...... Grosso e Del Piero ....




ci siamo ...

«Que gollazoooo! Fabio Grosso!»








Il telecronista sudamericano piazza un urlo da 18 secondi («Gooool!»), poi riprende fiato e concede il bis: «Que gollazoooo! Fabio Grosso!».

Le 2 immagini imperdibili ...



Materazzi che abbraccia l'arbitro e la gioia di Grosso .... Cannavaro, il ricordo del capitano ...

Aspettando la Francia ...



ci leggiamo volentieri alcune pagine sulla partita.

I voti sono un po stretti

Rimarrà sempre un Italia-Germania ... indimenticabile



Grosso e Del Piero due "pizze" servite ai tedeschi.

e come si dice "Et voilà" .... "la bas - la bas" ..

e adesso andiamo a Berlino ....




il 9 luglio - domenica sera alle ore 20.00 - tutti .... "virtualmente" seduti davanti ai televisori, schermi piatti - lcd o plasma - in attesa di un gran evento .... il grande schermo in piazza a quando ?????

ci volevano mandare a casa ... con il KAISER !!!



una risposta scritta con testa, piedi, gambe e cuore ... hanno fatto zittire uno stadio intero di tedeschi.

L'urlo al 121 di Del Piero Alessandro .... e l'Italia stende la Germania.

.... LI ABBIAMO ANNICHILITI .....

mercoledì, luglio 05, 2006

Beccatevi 'sti 2 Wùrstel



Italia 2 Germania 0 ... abbiamo battuto 'sti tedeschi ke forse (dopo a risultato acquisito ....) non era poi una gran squadra, ma il convento ci ha passato questi ... ke comunque sono tra le 4 squadre più forti del mondiale ... e poi avevano battuto l'Argentina ai rigori - con rissa finale.

Partita dominata sempre (anche se Buffon ha effettuato due losche e provvidenziali parate) .... azzo ... ci hanno mandato ai supplementari, poi dopo .... il palo di Gilardino e la traversa di Zambrotta, aspettavamo il gol ... che poi è arrivato da Grosso al 119 minuto con un sinistro a rientrare su un magico passaggio di Pirlo.

Poi è tornato in gol anche Alessandro Del Piero di destro all'incrocio al 121' su un passaggio di "Gila"Gilardino .... dice Alex "ero abbastanza indietro ho chiamato la palla da centrocampo e Lui l'ha data dove volevo ... ".

2 a 0 CIAPA CIAPA E PORTA A CA'..... SIAMO IN FINALE o con Portogallo oppure Francia, vediamo chi ci passa il convento.