martedì, maggio 16, 2006

Niente ... non si va su ....anzi

forse si continua a scendere, pero poco.

Petrolio a 69,53$ (68,90 - 70,70) in leggero rialzo.

Abbiamo il Down Jones a 11.419 ed il Nasdaq a 2.229, il Dax a 5.851 e SPMIB a 37.540 (1.400 punti sotto al massimo persi in 3 gg)

Piazza Affari chiude mista con l'S&P/Mib positivo e il Mibtel in territorio negativo.
Tra i titoli a maggior peso spiccano i bancari, Unicredit per la performance positiva, Mps e Capitalia per il loro calo.

UNICREDIT è la regina del paniere principale, con +1,75% inoltre da segnalare TELECOM ITALIA che beneficia del buon andamento dei telefonici in Europa e sale dello 0,45% e PIRELLI a +1,36%. ENEL avanza dello 0,61%.

Sul fronte positivo, ALITALIA, dopo essere partita in caduta libera a -8% a cusa di una trimestrale negativa, ritraccia e chiude in calo dell'1,35%.

In lettera gli altri bancari, con MPS che cede il 2,09% e CAPITALIA cede il 2,01%. * SAIPEM risente della brusca correzione del greggio e cede il 2,14%. Sostanzialmente piatta Eni, in linea con lo Stoxx europeo di settore.
In lettera LOTTOMATICA che paga l'1,83%. Secondo fonti di mercato, Citigroup ha collocato una quota di circa l'1,5% per conto di un cliente. Perdite anche nel settore del lusso, con BULGARI peggiore del paniere a -3% e LUXOTTICA a -1,83%.

DOPO LA BUFERA DI QUESTA SETTIMANA SUL CALCIO vediamo cosa succede oggi:

JUVENTUS dopo aver scambiato per un paio di minuti alle 9,10, è rimasta sospesa tutta la giornata al ribasso con un teorico -16/-17%, sempre sull'onda dello scandalo intercettazioni che sembra destinata a prolungarsi e a ingrossarsi in futuro. La "Signora" rischia la retrocessione d'ufficio in serie B e la revoca degli ultimi due scudetti vinti. Il titolo bianconero, quotato dal dicembre 2001 con un prezzo di collocamento di 3,7 euro ad azione, ha chiuso con un prezzo di riferimento di 1,43 euro ad azione in ribasso del 17,67%.

* Tra le squadre di calcio quotate, la LAZIO scende del 10,34%. La società biancoceleste aveva fatto la comparsa a Piazza Affari alla fine del 1998, con un prezzo di collocamento a 5.900 lire (tre euro circa): il titolo oggi vale 0,26 euro. La ROMA, che pure non è coinvolta nello scandalo, cede il 4,76%.

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