venerdì, febbraio 02, 2007

Michela Vittoria Brambilla: «Tenetemi fuori dal gossip»



«Sono di un altro spessore, col mio pedigree nessuno può giudicarmi»

La presidente dei Circoli della Libertà smentisce in un'intervista ogni ipotesi di coinvolgimento nel caso Veronica Lario-Berlusconi

ROMA - «Io non posso finire in questo chiacchiericcio, perché sono di un altro spessore. Sono un imprenditore e questo mi toglie dal gioco. Col mio pedigree nessuno può giudicarmi». Michela Vittoria Brambilla, presidente nazionale dei Giovani Imprenditori di Confcommercio e dalla fine di novembre presidente dei Circoli della Libertà, in un'intervista al quotidiano La Stampa ha smentito così le voci che la vedevano in qualche modo coinvolta nelle vicende che hanno portato allo scambio di lettere tra Veronica Lario e Silvio Berlusconi.


«SILVIO? APPREZZA IL MIO LAVORO» - «Che Berlusconi apprezzi il mio lavoro è un dato di fatto - ha affermato Brambilla -. Ma lui come mille altre persone, perchè nel mio caso i risultati parlano da sè. La mia non è una scalata nel senso classico del termine, ma un premio ricevuto per aver lavorato con impegno e professionalità: non è stato un regalo di nessuno e certamente non del presidente. Ogni apprezzamento nei miei confronti è supportato dai fatti. Ho l'appoggio di tantissime altre persone, anche Fini mi apprezza molto e oltre a Berlusconi ho due grandi sostenitori, come ad esempio Bondi e Dell'Utri. Dell'Utri è un mio alleato, mi rivolgo sempre a lui e lavoriamo benissimo insieme».


LA CARICA DEI TRENTENNI - La giovane e battagliera presidente dei Circoli, nota anche per il suo impegno sul fronte animalista (è stata l'ispiratrice della campagna «Finalmente entro anch'io» per l'accesso dei cani nei locali pubblici), ha voluto anche replicare alle critiche ricevute, in particolare da una senatrice di Forza Italia nei confronti delle tante trentenni senza arte ne parte che entrano in politica. «Penso che le persone vadano giudicate per quello che fanno - ha detto Brambilla -. Credo che le cinquantenni farebbero meglio a collaborare con noi trentenni: chi non riconosce l'importanza delle nuove leve, come invece Berlusconi fa, è assolutamente miope. Io sono su un altro livello, i miei diritti li ho conquistati sul campo e mi sono meritata sempre tutto. Tutta questa gelosia nei miei confronti non mi risulta proprio. Anzi, ho riscontrato un'enorme solidarietá femminile, proprio per il mio indubbio valore. Anche se è vero come si dice, che la moglie è l'ultima a sapere delle corna».
02 febbraio 2007

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